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#30: Il martello giocattolo [19??-1985] Confessions
Mio padre una volta mi chiese se mi ricordavo della storia del "Martello Giocattolo"...disse che mio fratello, quando era ancora in fasce, finì all'ospedale con la testa coperta per nascondere i lividi...fu chiamata la polizia ad indagare, e quando glielo chiesero, mia madre gli raccontò che avevo picchiato mio fratello con il mio martello giocattolo...mio padre mi stava semplicemente chiedendo se me ne ricordavo...dissi che non sapevo di cosa stesse parlando, e mi sembrò il tipo di incidente che avrei dovuto ricordare...mia madre era ancora viva quando lui mi confidò tutto ciò, e mentre mio padre me lo raccontava continuava a dire che la versione della storia di mia madre non l'aveva mai convinto...la polizia chiese anche a lui, ma rispose che quando era successo era fuori città...tutto quello che dovetti aggiungere alla faccenda fu che mia madre non aveva mai posato una mano su di me in tutta la mia vita, così come non l'avevo mai vista colpire mio fratello...pose fine a tutta questa storia dicendo "grazie, me lo ero sempre domandato..."

Il giorno del mio diciottesimo compleanno, vado con mio padre alla International House of Pancakes, il nostro solito posto dove mettiamo qualcosa sotto ai denti per colazione...mio padre ed io siamo identici nel fatto che mangiamo sempre la stessa cosa nello stesso posto tutti i giorni, anche se è il mio compleanno, quindi non è niente di speciale...mio padre lascia spesso la mancia al cuoco (cosa abbastanza rara in una bettola di fast food), perciò lo chef abbonda sempre un pochino con le porzioni, un modo per prendersi cura di noi...mio padre tende sempre ad essere un po' troppo sentimentale a proposito di vacanze e compleanni, quindi non c'è da stupirsi quando inizia a vaneggiare in modo rapsodico di come io sia cresciuto e di come entrambi stessimo invecchiando (ha poco più di vent'anni [di me] il mio vecchio)...ripete qualcuna delle sue storie preferite sulla mia infanzia, e io sto lì ad ascoltare al raro calore della sua diretta attenzione...dopo un po', si calma, e gli viene questa specie di espressione buffa, e so che c'è qualcosa in arrivo..."devo dirti una cosa", e guardando i suoi occhi divento nervoso, pensando che mi stesse per dire che stava per morire di qualche rara malattia (non un evento inusuale con mio padre tra l'altro)..."non so come dirtelo, e avevo sempre pensato di aspettare fino a quando non fossi diventato abbastanza grande da sentirlo", dice profeticamente..."sai, ho incontrato tua madre quando ero molto giovane, e come ogni ragazzo che sta uscendo di casa, ero sempre in cerca di ragazze dappertutto"...a questo punto, non so davvero cosa stia per arrivare, ma so che non può essere nulla di buono..."comunque, tua madre ed io avevamo appena 19 anni quando sei stato concepito, e ovviamente sei stato un incidente, perché è chiaro che non stavamo progettando di avere un bambino ancora, per come stavano le cose, allora non avrei saputo neanche dire se saremmo rimasti insieme...siamo stati insieme solo per poco in effetti...perciò nel periodo in cui uscivo con tua madre, vedevo anche quest'altra ragazza"...ora sono totalmente perplesso, per non avere mai sentito di quest'altra 'donna del mistero', né capisco neanche come possa avere attinenza con la storia della mia vita (o con il mio compleanno se era per questo!)...perché abbia aspettato tutti questi anni per dirmi chissà quale cosa stia per dirmi mi rende estremamente nervoso...sebbene siamo in un ristorante affollato, tutto quello che sento è il suono del mio cuore che mi batte nelle orecchie e la sua vocina sottile..."quindi...già, nello stesso periodo in cui ho messo tua madre incinta di te, ho messo incinta anche quest'altra ragazza, all'incirca nello stesso periodo"...il mio sguardo deve averlo reso incerto, perché per un attimo si ferma e dice "mi dispiace dirti tutto questo adesso"... balbetto una specie di domanda, e lui continua a parlare..."nonostante dissi a questa donna che non volevo una relazione con lei perché ero serio con tua madre, lei andò avanti lo stesso ed ebbe il bambino...la persi di vista subito dopo, quindi non so cosa sia successo a lei o al bambino...ma sentivo che avresti dovuto sapere che da qualche parte là fuori (muove vagamente la sua mano in direzione dell'infinito), c'è un tuo fratellastro"...sono sconvolto, mentre la mia mente scorre attraverso tutte le anime nell'universo conosciuto...dal cielo mi cadono in grembo così tante domande; "è vivo, dov'è, vive ancora a Chicago?"...immediatamente avverto l'enorme responsabilità di trovare questa persona, e di considerarlo uno di noi, chiunque possa essere...chiedo a mio padre, "sai come si chiama?"..."beh, non ricordo il cognome della donna, ma posso dirti il nome...le ho detto di non farlo, ma siccome ero il padre lei andò avanti e lo chiamò Billy"...

Pochi anni dopo, sono ad una festa a casa di qualcuno che non conosco molto bene...ci sono un sacco di facce strane, zone buie e musica ad alto volume...intravedo un volto familiare attraverso la stanza, una faccia che mi sembra incredibilmente familiare...il mio primo pensiero è "è lui!", ma subito mi chiamo fuori dalla cosa..."non può essere", penso...lui mi guarda, e io lo fisso...lui sorride, e io gli faccio una specie di "come va?" sorridendo...non so se andare a parlargli o meno, ha questo scintillio che mi ricorda qualcosa negli occhi...non so cosa fare, e allora non faccio niente...come fai ad andare da uno sconosciuto e chiedere, "hey, sei il mio fratellastro? mio padre ha messo incinta tua madre e se n'è andato?"...forse lui neanche conosce la verità, per quanto possa essere eventualmente lui...forse mi sto solo creando tutto in testa...sembra avere la mia età, sul metro e 80, e il naso sembra più o meno caratteristico...l'intera scena dura 15 secondi, e non succede proprio niente, il momento si perde, e mi lascio la festa e la faccia alle spalle...


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Traduzione a cura di nikoz - Correzione, adattamento e revisione a cura di BillyCorgan.it.    
Confession #29 Indice
Confessions
Confession #31
   

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