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#08: La canzone della notte [1970] Confessions
Mia mamma sta dormendo, è notte...non ho neanche 4 anni...quando vengo a farle visita, dormiamo nello stesso letto...solitamente rimango per 2 o 3 giorni, non di più...è la mia amica, facciamo cose insieme come giocare o guardare la TV o andare a prendere frullati al cioccolato chiamati "Monster" perché sono esageratamente grandi (c’è l'immagine di Frankenstein su un lato - 64 once [1,9 litri, ndr] di cioccolato!)...mia mamma è molto carina, non una bellezza stile modella ma più simile a un'attrice (penso drammatica)...a quest'epoca ha solo 23 anni...vive da sola in un appartamento scarsamente arredato...è profondamente addormentata ma io non riesco a prendere sonno...so che dovrei andare a dormire, ma mi giro e rigiro con delicatezza cercando di non svegliarla...decido che farò un esperimento e rimarrò in piedi tutta la notte...striscio fuori dal letto e vado nel soggiorno a sedermi sul divano...non posso accendere la luce perché sono sicuro che la sveglierei...così rimango solamente seduto per ore ed ore al buio, la luce della strada proietta ombre lunghe sul tappeto...dopo un po' di tempo comincio ad annoiarmi così mi alzo e vado verso la finestra sul retro per cercare la luna...tutta una serie di strani pensieri attraversano la mia mente mentre la stanchezza inizia ad avere un effetto inebriante...sto diventando davvero assonnato adesso, ma sono determinato a continuare fino alla fine il mio esperimento...è tutto così tranquillo che sono sicuro che mia madre si sveglierà ad ogni scricchiolio delle assi di legno del pavimento, ma non succede...accendo la televisione con il suono abbassato e fisso le immagini mute...l'unico suono è il ronzio della televisione...respingo le ondate di sonno...diventa molto importante per me rimanere sveglio, provare che ce la posso fare fino al mattino...dopo un periodo che sembra eterno, i primi raggi del sole del mattino cominciano a sorgere...credo di avercela quasi fatta ma non mi rendo conto che è ancora molto presto...il tempo si congela ed inizio a sentirmi in preda al panico per l'immobilità e il rimbombo del silenzio e del ronzio di una casa moderna...spaventato che mia madre possa scoprirmi seduto nel soggiorno, mi arrampico di nuovo con attenzione nel suo letto...voglio davvero addormentarmi ma il mio cuore sta battendo così forte nelle mie orecchie e ce l'ho quasi fatta...chiudo gli occhi facendo finta di essere già addormentato, aspetto pazientemente che mia madre si svegli...questo diventa il traguardo di riuscita: se riesco a farcela fino a che lei apre i suoi occhi e mi sveglia...alla fine, dopo questa eternità, mia madre esce dal letto e va in bagno...ce l'ho fatta.

Durante questo periodo ho fatto tranquillamente avanti e indietro tra le nonne. Una settimana qui con una, un'altra qui con l'altra...entrambe le mie nonne vivono essenzialmente da sole, essendo mio nonno paterno morto prima che nascessi, e mio nonno materno un decorato eroe di guerra e adesso alcolista cronico dal quale mia nonna divorziò quando non si facevano ancora questo tipo di cose (è vivo ma vive con sua madre, la mia bisnonna)...mia Nonna Lillian (la madre di mio padre) ha sangue irlandese/inglese/scozzese e si vede dalla sua grazia naturale anche a 50 anni...è una donna molto affettuosa, incoraggiante, chiacchierona che non si lamenta e ritaglia una piccola stoica presenza ovunque vada...è nata nel Kentucky e ha l'innato fascino del sud...sfortunatamente ha un compagno brutto e vendicativo, che non è per niente amichevole con me, e quando c'è lui ho persino paura a parlare...non vive con mia nonna, le fa solo "visita"...ha anche un brutto gatto nero chiamato "Smoky" ["fumoso", ndr], così passare il tempo con lei è fantastico tranne per la nera alleanza del compagno e del gatto...l'altra mia nonna, Nonna Connie come è conosciuta (la madre di mia madre) abita in una casa di sua proprietà con sua sorella (mia zia), sua figlia col marito, e suo fratello (mio zio), che vivono in un piccolissimo appartamento attico al piano superiore...è di sangue italiano/siciliano, con del viola scuro attorno agli occhi, pelle olivastra e capelli neri e ispidi...nonna Connie mi vizia fino alla morte, ed è la persona di cui mi fido di più al mondo...ogni volta che finisco per fermarmi, mi sento a mio agio e mi tengo occupato colorando e giocando nel mio mondo immaginario inventando storie elaborate e leggendo libri da adulti su avventure temerarie (avevo imparato a leggere alla tenera età di 2 anni e ½)...nonna Lillian lavora in un ufficio corporativo, così c'è sempre carta in abbondanza su cui disegnare (sempre in bianco su un lato, con ogni tipo di dati della compagnia sull'altro lato - un giorno ho persino creato una chitarra di carta - disegno il corpo e le corde su diversi fogli, aggiungendo una lunga corda e unendo i pezzi insieme con del nastro adesivo così l'intera opera era grande circa 15 piedi [4,5 metri, ndr]...mi sono fatto accompagnare fuori da mia nonna nel vento pungente di Chicago così potevo "suonare" e fare un concerto - ombre di idee a venire!)...non ho amici perché non conosco nessuno nei quartieri dove vivono le mie nonne, in più sono comunque troppo piccolo per uscire per conto mio...sono orgoglioso delle mia buona condotta e le mie nonne sono generose nel lodarmi per essere così educato, pronto ad aiutare ed intelligente (Nonna Lillian racconta ancora la storia di quando eravamo in un negozio di giocattoli e lei mi disse di andare a scegliere qualunque giocattolo volessi - dopo circa 10 minuti mi trovò e mi chiese se avevo deciso - dissi che lo avevo fatto ma non volevo il gioco - quando mi chiese il perché le risposi che era troppo caro).

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Probabilmente a causa degli orari di lavoro o della pressione di doversi prendere cura di un bambino a tempo pieno, fu presto deciso che dovessi vivere su delle fondamenta più stabili con la mia bisnonna e suo figlio, mio nonno Henry (che era il padre di mia madre - ancora oggi non conosco il nome della mia bisnonna e mi vergogno che nessuno nella mia famiglia ricordi il suo nome)...ho vissuto con loro i giorni più felici della mia vita, il mio 4° anno sul pianeta...la mia bisnonna, che ha 80 anni, parla con un forte accento, essendo immigrata dal Belgio...urla a suo figlio, mio nonno, in tedesco (penso che suoni buffo)...mio nonno mi porta nel bar del quartiere quasi tutti i giorni, di solito per tutto il pomeriggio...passo il mio tempo ad imparare come si gioca a biliardo e a flipper con i suoi "amici" (per lo più altri veterani - questo succedeva a quel tempo a Chicago, dove le osterie erano posti più sociali, familiari)...le mie giornate sono semplici, dato che non vado ancora a scuola...ho il permesso di mia nonna di mangiare ciò che voglio perciò tutti i giorni scelgo lo stesso pasto: cereali Count Chocula per colazione, un hamburger con patatine fritte per pranzo e ravioli in lattina per cena...per pranzo, facciamo a piedi il percorso verso il ristorante economico che si trovava appena dietro di noi sull'altro lato del vicolo (ora in quel luogo si trova una clinica per aborti)...questo era il nostro viaggio quotidiano fuori nel mondo degli estranei...avremmo mangiato e dopo saremmo tornati subito indietro a casa...sebbene mio nonno sia un alcolista cronico, è sempre piacevole averlo attorno...di pomeriggio ci sediamo insieme, fianco a fianco, e guardiamo vecchi film di mostri o il mio preferito, il wrestling della vecchia scuola!! Lui e la mia bisnonna a volte vengono alle mani in queste grandi esplosioni di drammaticità europea (pensavo fosse buffo il modo con cui si chiamavano a vicenda "dumkoff" ["idiota", ndr])...queste discussioni non sono mai indirizzate a me, né riguardano me...mi sento veramente amato...è un sogno, dal momento che ho il permesso di fare quello che voglio quando ne ho voglia, quasi senza restrizioni...se voglio giocare, gioco...se voglio dormire nessuno dice mai "non ora"...ho persino l'occasione di farmi alcuni amici per la prima volta nella mia vita, bambini più grandi che vivevano nell'isolato...ogni giorno aspetto con ansia su un terreno libero, con mio nonno al mio fianco, questi nuovi amici che ritornano a casa da scuola...dormo ogni notte accanto alla mia bisnonna...la vita è veramente magica...i miei genitori non mi mancano molto, e io non sembro mancare a loro...

Non vedo né sento affatto mia madre in tutto questo anno in cui sono rimasto in paradiso...e nemmeno ricevo notizie o vedo mio padre (a mia insaputa a quell'epoca, era fuori dal paese)...in effetti non ho quasi nessun contatto con nessuno dei miei parenti durante questo periodo...per la maggior parte del tempo, siamo solo noi tre nella nostra piccola isola...

La migliore amica della mia bisnonna si chiama "Nana", anche lei viene dal vecchio continente...queste due amiche hanno l'aria di essere uscite direttamente fuori da dei film, con i loro scialli scuri, le loro facce decise e il loro passo lento e cinico...(vedono con sospetto tutti gli estranei, e indossano la maschera vuota del "non ti ho visto")...mi nutrono felicemente con ogni tipo di rimedio per le principali malattie infantili che si presentano, e mi tolgono i denti da bambino con le pinze (anche facendo ricorso ad un filo attaccato alla maniglia della porta, che doveva essere chiusa con forza per togliere un dente ostinato - mi è stato detto di chiudere gli occhi e WHAM, esce fuori il dente insanguinato)...nel loro mondo di pronostici e segni, mi sento parte di un'avventura...mi viene rivolta la parola con toni silenziosi come se fossi uno di loro, un membro di un club segreto...sono in esilio ma non lo capisco, essendo così opprimente l'amore che c'è intorno a me...

Vivendo qui, la cosa che più preferisco fare al mondo è guardare la banderuola del tempo del garage (il gallo di stagno color argento), che ruota avanti e indietro durante il temporale...la mia seconda cosa preferita è suonare i 45 giri nel giardino dietro casa, cantando in playback la canzone e creando i miei pezzi di danza...mi sono innamorato follemente della canzone "Celebrate" del gruppo rock Rare Earth (che sono degni di nota per essere i primi della scena bianca ad aver firmato per Motown - devo aver suonato quella canzone un migliaio di volte)...il ritornello che è, ripetutamente, “Iiiiiii...just want to celebrate!!..."riassume esattamente come mi sento dentro...mentre mi esibisco, sono assolutamente trasportato, completamente perso in un sentimento di gioia sfrenata...

Dal nulla, comincio a svegliarmi nel cuore della notte con la mia faccia che preme contro il soffitto...posso letteralmente sentire la struttura del soffitto di stucco come se fosse a solo pochi centimetri dalla mia faccia...non riesco a respirare e comincio ad avere attacchi di panico perché non so cosa mi stia succedendo...terrorizzato dopo diverse notti passate così, alla fine dico alla mia bisnonna che cosa mi sta succedendo, perché mi fido di lei...si spaventa e mi porta in centro all'ospedale infantile per farmi una valutazione psicologica...(successivamente mi sono reso conto di avere delle esperienze extracorporee, ma ovviamente non lo avevo capito a quell'epoca)...i dottori le dicono che sono solamente stressato e "nervoso" e di tenermi d'occhio...i mesi passano e al di fuori di questi "attacchi", ogni cosa è meravigliosa, dato che non ho niente al mondo di cui preoccuparmi.


   
Traduzione a cura di by june - Correzione, adattamento e revisione a cura di BillyCorgan.it.    
Confession #07 Indice
Confessions
Confession #09
   

La versione originale è di proprietà di Billy Corgan non è pubblicabile. Vietato riprodurre senza autorizzazione (P)BCIT (C)Billy Corgan.

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