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#09: Wellington Avenue [1970] Confessions
E cco i primissimi ricordi della mia vita.

Sono nel nostro soggiorno e ho circa tre anni...ho uno di quei cosi detti "Close 'n Play" che sarebbe un giradischi di facile utilizzo per bambini...ci metti un vinile 7', chiudi il coperchio e il giradischi funziona automaticamente (a prova di bambino)...i miei genitori stanno litigando nell'altra stanza, o stanno facendo l'amore (non sono sicuro, forse entrambe le cose)...capisco intuitivamente che non mi è permesso andare da loro...metto un disco e alzo il volume al massimo...la musica copre i rumori indistinti dei miei genitori...sono totalmente preso dal disco quando mio padre gira l'angolo e mi urla "ehi, spegni quell'affare!"...preso alla sprovvista, pasticcio con il coperchio facendo scattare la chiusura così che il disco si ferma...rimango seduto in silenzio aspettando di avere qualche segno intelligibile riguardo a cosa devo fare adesso...dopo un po', quando le acque si sono calmate sento che è sicuro andare da loro...la porta è aperta, sono entrambi sotto le coperte, le loro teste spuntano accanto ai cuscini, e mi vedono entrare...mi sorprende vedere che i lunghi capelli neri di mia madre non sono raccolti e giacciono così accanto a lei...sembrano felici e, purtroppo, oltre ad essere il mio primo ricordo è anche l'unico in cui li ricordi in un tale momento di intimità...
Non esiste una sola foto dei miei genitori a braccetto come una qualunque coppia sposata con figli vorrebbe avere...non esistono foto del matrimonio, nessuna loro foto a delle feste, niente...solo alcuni scatti casuali in cui compaiono insieme ad altra gente, oppure di loro due seduti e qualcuno li ha fotografati per caso...la migliore che io abbia ritrae me da bambino seduto sulle ginocchia di mia madre che mi sorride e mio padre accanto con la mano sulla sua spalla...

I miei genitori si incontrarono ad un ballo della scuola in cui mio padre suonava con il suo gruppetto...oltre al loro incontro voluto dal caso non ci sono altre romantiche storie al riguardo, nessuna situazione alla Romeo e Giulietta di genitori contrari o storie di inaudita passione tra loro...tutto ciò che ci è giunto è la scarna sequenza di loro due che si incontrano, escono insieme, lei che rimane incinta di me, nessuno dei due finisce la scuola, si sposano, hanno me, hanno mio fratello, si separano, divorziano e poi astio, dolore e distanza...qualora ci sia mai stata una storia più profonda di amore o tradimenti, nessuno me l'ha mai raccontata...

Mio padre dice che quando era sposato con mia madre lei aveva un temperamento molto violento, e che lo aggrediva spesso...se lei lo provocava e lui perdeva le staffe e la picchiava lei rimaneva per terra e sogghignava "questo è il meglio che riesci a fare? colpisci come una femminuccia!"...diceva che quando era incinta di me mangiava spesso carne cruda...mi ha anche detto che quando ero ancora nel pancione ebbero una terribile lite e quella è stata probabilmente la causa per cui io ho una voglia sul braccio (ciò mi fu confermato quando a diciassette anni una donna italiana, parlando a stento in inglese, mi chiese se mio padre avesse picchiato mia madre quando lei era incinta di me...quando le chiesi perché me lo chiedesse lei semplicemente indicò il mio braccio sinistro)...mio padre mi disse che amava veramente mia madre ma che lei era un po' matta...credo che mia madre amasse davvero mio padre e lui le spezzò il cuore tanto che non si riprese più...ma forse c'è anche una storia dietro...si raccontano con adorazione delle storie sulla sua voce, da cui ho ereditato la stridulità della mia...quando mia madre strillava i muri tremavano...sento la stessa caratteristica nella voce di mia nipote quando si arrabbia...ne ridiamo e ci diciamo a vicenda "ecco la voce di Martha!"...le storie di mio padre sono piene di motociclette prese a calci e porte distrutte...

Ecco una storia che ha due versioni in contraddizione: mio padre afferma che io dovevo essere dato in adozione e che quando mia madre era all'ottavo mese andarono in centro in qualche agenzia, e c'erano delle carte da firmare e una coppia che non poteva avere figli che si era offerta di prendermi in adozione...all'ultimo istante mio padre disse che non ce la faceva...disse che portò mia madre fuori a fare due passi e le parlò delle sue riserve che io ero suo figlio e che era sbagliato quello che stavano facendo...e visto che era un'idea di mia madre lui doveva convincerla a desistere...quando raccontai questa storia a mia madre lei si arrabbiò oltremodo...disse "tuo padre è solo un maledetto bugiardo! Era lui che voleva sbarazzarsi di te, lui mi fece pressione per darti via...io non l'avrei mai fatto"...credo di non voler sapere chi abbia detto la verità visto che mi infastidisce solo pensare che uno di loro o entrambi abbiano preso in considerazione la cosa...

Mio fratello Ricky nacque apparentemente senza alcuna implicazione drammatica...tutto lascia supporre che anche se non era stato programmato fu ben accetto...lui dovette affrontare molte cose simili a quelle che io ho raccontato...se ogni tanto non lo nomino non è perché non riconosco che anche lui ne abbia sopportate molte...è sempre presente nei miei pensieri, ed è anche lui un sopravvissuto di questa storia...è il mio fratello di sangue, nato due anni e mezzo dopo di me...pare che il matrimonio fosse già in declino quando nacque, quindi non si capisce perché vollero correre il rischio di avere un altro figlio...detto questo, sono contento che le cose andarono così.. Lui è una persona stupenda e sono orgoglioso di averlo come fratello...

Non ho mai sentito nessuna storia di noi quattro insieme, felici, come una famiglia unita...
  09
   

C'è un'ultima scena apocrifa a cui assistetti in prima persona, che presagiva tutto ciò che ne seguì...andò più o meno così:

I miei genitori stanno avendo questa lite senza fine...io ho circa quattro anni, mio fratello appena due, e stiamo guardando il tutto nell'appartamento che mia madre ha in affitto a due isolati dall'appartamento di mia nonna...abbiamo vissuto con mia nonna nel suo appartamento fino a poco prima, quando mia nonna cacciò di casa mia madre perché non poteva pagarle l'affitto (per questo mia madre non la perdonerà mai, era il simbolo della crudeltà di mia nonna)...per una qualche ragione mio padre non è stato molto presente ultimamente, ma ora è di nuovo a casa...non per restare, ma per partire...non stanno più insieme e la questione è come prendersi cura al meglio di noi bambini...rimuginano e rimuginano tanto che ci sembra siano passate ore, l'idea basilare è che lei non può prendersi cura di noi da sola, per lei è troppo impegnativo...litigano per questioni economiche, su dove andare a vivere...mio padre prova a ragionare con lei come meglio può, ma lei non lo ascolta più, ora non ha più la minima fiducia in lui...hanno entrambi circa ventitré anni (nella mia mente ora mi sembrano dei bambini)...la porta è spalancata, fa freddo fuori, e con aria definitiva mio padre prende mio fratello per il polso e lo porta verso l'altro lato della soglia...io e mia madre siamo da un lato del mondo, mio padre e mio fratello dall'altro...è un momento di parallelismo, la donna fragile ed il figlio stoico contrapposti all'uomo orgoglioso e il bambino innocente...io sono il figlio unico di mia madre adesso, mentre mio fratello diventa quello di mio padre...io adoro mio padre, sono confuso perchè lui non ha scelto me...sono geloso di mio fratello perchè lui è quello che attira l'attenzione...ma capisco la ragione per cui devo rimanere qui e prendermi cura di mia madre...senza convenevoli e neanche un bacio d'addio mio padre se ne va portandosi dietro il bambino...non li rivedrò né avrò notizie da loro per quasi un anno e mezzo, semplicemente scomparirono...non mi fu permesso parlare di loro dopo che se ne furono andati, né era mia intenzione...

La vita con mia madre quel periodo fu molto tranquilla...sono l'ometto della casa adesso e mi vanto di tenere alto il morale di mia madre...faccio di tutto per non fare niente che la rattristi...la mia intera vita gira attorno al suo piccolo universo e ad alcuni amici...la sua migliore amica, che vive a soli due isolati, ha una figlia che ha la mia età così andiamo da loro molto spesso e ci restiamo tutto il giorno (hanno una piscina!)...il mio oggetto preferito al mondo è lì, su un bancone da minibar, un mappamondo che si accende all'interno...mia madre sembra più tranquilla e più felice in mezzo ai suoi amici...per scherzo tutti iniziano a dire che la figlia dell'amica di mia madre è la mia "fidanzata", cosa che mi imbarazza anche se non so cosa sia una fidanzata...io e lei iniziamo a farci l'abitudine alla fine, dicendo che un giorno ci sposeremo e che li faremo vivere tutti con noi in un posto pieno di pace...

A natale mi era stata regalata una piccola automobile giocattolo che funzionava con la batteria di un'auto vera...una mattina, senza averlo premeditato, mi svegliai e decisi che per il bene di mia madre dovevo scappare di casa per andare a vivere dalla sua amica per stare con lei e sua figlia...pensai che questo avrebbe fatto sentire mia madre molto meglio senza che lei si dovesse occupare di me, e conclusi che io sarei stato molto più felice perché adoravo stare lì con loro...visto che non volevo che mia madre lo sapesse mi svegliai all'alba, mi vestii in silenzio, e sgattaiolai dalla porta principale...presi l'auto dal garage, la avviai con la "chiave" di plastica e guidai a circa due tre miglia orarie [circa tre, cinque chilometri orari, ndt] per tre isolati fino a casa loro (in tutto ci misi dieci minuti)...feci tutto in sicurezza, senza incidenti, rispettando segnali stradali e sensi di marcia, parcheggiai l'auto sul retro entrando dal cancello della veranda (era aperto)...la mia "ragazza" era già sveglia, in pigiama, e io la salutai come se fosse normale che io stessi lì così cominciammo a giocare...quando mia madre si svegliò entrò nel panico totale e chiamò la polizia pensando che io fossi stato rapito...logicamente la seconda persona che chiamò fu la sua migliore amica che scoprì ben presto che io ero da loro con ancora il cappotto e il cappello addosso...non finii nei guai, ma mi rattristai nel dover tornare a casa con mia madre...

Tutt'ora non so il motivo esatto per cui mia madre fu internata in un istituto di igiene mentale...nessuno mi ha mai detto che ha preso "troppe pillole per dimagrire" cercando di perdere peso ed è uscita di senno...non ero presente quando ciò che successe "successe"...fu trattenuta per più di due mesi fin quando non fuggì scavalcando una recinzione e corse via (nessun dottore venne mai a prenderla e portarla indietro)...nessuno a quel tempo mi disse cosa stava succedendo, o mi spiegò perché mia madre se ne fosse andata...io ero già andato via, e rimasi dov'ero, proprio come lei...ecco come fu che, a quattro anni, venni sballottato tra nonne, bisnonne e nonni e bisnonni morti...non vissi mai più con mia madre...

Ho di recente trovato alcuni scritti di mia madre di quando era in ospedale...c'erano alcune pagine di diario e, con mia grande sorpresa, alcune poesie...trovare le sue poesie alla vigilia della pubblicazione del mio libro di poesie fu una scoperta inattesa e divertente...c'erano programmi di spettacoli teatrali che aveva visto ma anche una produzione del college a cui aveva preso parte con un piccolo ruolo (la vidi personalmente in quest'ultima in cui lei stava diligentemente seduta su un cubo colorato e faceva finta di scrivere sotto dettatura - non parlava - molto anni settanta)...tutto ciò mi colse di sorpresa perché non l'avevo mai vista sotto una luce artistica...mio padre era quello di talento e portava in sé la figura della persona misteriosa che ha un dono...mia madre era un libro aperto, fin troppo, ma non mi colpiva come una sognatrice fallita...ma dopo tutto questo tempo penso che la vita era troppo per lei e qualunque barlume artistico che aveva morì col tempo e fu seppellito in profondità...ora capisco da dove vengono le mie due facce, il mago irrequieto e l'anima triste e smaniosa...


   
Traduzione a cura di absolute - Correzione, adattamento e revisione a cura di BillyCorgan.it.    
Confession #08 Indice
Confessions
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